Lo Ius Culturae divide la maggioranza nel pieno dell’emergenza migranti che sta interessando soprattutto il Sud Italia.
In piena emergenza migranti nella maggioranza di governo riesplode la discussione sullo Ius Culturae, che diverse volte si è affacciata sui tavoli del governo in tema di migrazione e integrazione.
La maggioranza si divide sullo Ius Culturae
A mettere il tema sul tavolo della discussione (pubblica) è Delrio, che incassa la chiusura netta del capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi secondo cui non è il caso di affrontare la discussione in un momento del genere. Strategicamente parlando il MoVimento reputa – comprensibilmente – poco lungimirante parlare di integrazione quando al Sud è in corso una vera e propria crisi emergenziale e il governo è finito al centro delle polemiche proprio per la mancanza di determinazione nella difesa dei confini. E non è un caso che negli ultimi sondaggi che circolano la Lega di Matteo Salvini sia tornata a crescere in maniera anche significativa.
Non è tutto. Per il Movimento 5 Stelle al momento le priorità sono ben altre, dal piano di rilancio nazionale alla riforma della legge elettorale passando per il taglio dei parlamenti. E la strada già così non è priva di ostacoli.
La posizione del Pd è chiara. Non bisogna assecondare la narrazione salviniana. Lo Ius Culturae non è legato al tema dei migranti in quanto interessa bambini nati in Italia da genitori da tempo residenti nel nostro Paese.
La modifica dei decreti Salvini
A proposito di migranti, il governo è alle prese con la modifica dei decreti Salvini. La maggioranza è arrivata ad un accordo condiviso ma debole, al punto che già poche ore dopo l’annuncio si sono levate voci critiche sul documento. La discussione è rimandata comunque a settembre, quando il dossier arriverà in Consiglio dei Ministri.